lSpesso accade che si debba richiedere ad un dipendente di svolgere più ore di lavoro rispetto a quelle previste e quindi, a ricorrere al lavoro straordinario. Viene considerato lavoro straordinario quello che supera le quaranta ore settimanali previste per legge. Il dipendente che svolge lo straordinario avrà diritto a richiedere una maggiorazione del compenso previsto in busta paga. Questo viene calcolato in base alle ore di lavoro aggiuntive rispetto a quelle già stabilite da contratto.
Cosa si intende per lavoro straordinario?
Il lavoro straordinario, come dice il termine stesso, viene considerato come una prestazione lavorativa supplementare rispetto a quella stabilita in fase di accettazione del contratto. Ciò di cui ci occuperemo, è una domanda molto importante: se un dipendente rifiuta di svolgere il lavoro straordinario, tu datore di lavoro cosa puoi fare in merito? Puoi licenziarlo? Per rispondere a questo quesito però, è bene rimettere in ordine ciò che viene stabilito dal diritto del lavoro.
Se si tratta di una situazione di necessità, dove hai bisogno dei dipendenti per svolgere attività di estrema necessità relativa all’azienda, puoi richiedere loro questo servizio. Stessa cosa vale se si lavora sotto organico, poiché quando ci si trova con un dipendente in maternità o in malattia, potrai decidere di aggiungere delle ore ad un certo lavoratore che è in grado di sostituire chi è assente. Il dipendente in questo caso può ritenersi anche in diritto di non accettare di svolgere la mansione aggiuntiva, ritenendo che non vi sia alcun obbligo contrattuale legato a questa situazione. In questo caso tu datore di lavoro, cosa potrai fare?
Come viene stabilito l’orario di lavoro ed il relativo straordinario
Dobbiamo prima di tutto capire chi stabilisce l’orario di lavoro. Il diritto stabilisce che un qualsiasi accorto tra due parti (lavoratore e datore di lavoro) finalizzato all’organizzazione dell’orario, deve tener conto anche della sua durata complessiva. Per cui bisognerà rifarsi ai contratti collettivi nazionali di lavoro riferiti alla categoria di appartenenza del lavoratore. Molto spesso vengono posti dei limiti a te datore di lavoro, riguardo alla modifica o alla fissazione dell’orario di lavoro, che dovrai necessariamente rispettare. I limiti comprendono i giorni e le settimane in cui si svolge la mansione relativa ai lavoratori. Questi, in fase di contratto, sono concordatari anche tenendo conto delle esigenze relative alla produzione settimanale e giornaliera, regolando turni, pause e riposi.
La legge dice che il tetto settimanale entro il quale si può lavorare, sono le quaranta ore o meno, tenendo conto dei contratti sottoscritti. Le ore vengono poi redistribuite in base ai giorni, che saranno sei.
Il lavoro supplementare
Una menzione doverosa riguarda il lavoro supplementare, stabilito da alcuni contratti collettivi. Questi infatti danno un limite settimanale che non arriva alle quaranta ore, ricadendo nella materia relativa allo straordinario contrattuale o meglio, lavoro supplementare. Viene svolto oltre il limite legale e l’orario stabilito dal contratto. Il lavoro supplementare però, non sarà soggetto alle norme relative lo straordinario. Sono diverse in questo caso, le retribuzioni previste.
Veniamo al punto: il lavoratore è quindi obbligato ad accettare di svolgere lo straordinario? Bisogna scindere bene i casi, per cui potrà rifiutare od accettare.
Quando il lavoratore non potrà rifiutarsi di svolgere gli straordinari e dovrà accettare la richiesta che tu gli farai. Se ciò viene previsto dal contratto collettivo di lavoro, sarà possibile avere il numero di ore e di giorni già fissati. Se vi sono particolari esigenze relative alla produzione o tecniche, che nessun altro lavoratore potrà assumere. Quando vi sono eventi particolari relativi alle aziende cioè, mostre, manifestazioni legate all’azienda, fiere o allestimento di modelli o prototipi relativi a questi eventi.
Il lavoratore invece, potrà rifiutarsi di svolgere il lavoro straordinario senza incorrere in sanzioni quando non ricorrano le condizioni citate in precedenza. Sarà possibile operare in regime di lavoro straordinario quando vi è un accordo tra te e il dipendente, secondo un numero di ore che non superi 250.
Per cui ci si può rifiutare se il lavoratore è uno studente, se vi è un motivo grave che impedisce di portare a termine il lavoro o se tu, datore di lavoro, non hai agito secondo buona fede e rispettando il regime di correttezza.
Se il lavoratore si rifiuta di svolgere gli straordinari può incorrere nel licenziamento?
Se lo straordinario viene rifiutato quando vi sono degli accordi, è possibile che si incorra in richiami verbali e sanzioni disciplinari in primis, mentre nei casi più gravi è possibile incorrere nel licenziamento vero e proprio. Per agire in maniera corretta è bene tenere come riferimento sempre il contratto collettivo di lavoro, sul quale anche il giudice si potrà pronunciare. Per cui possono ritenere legittimo il licenziamento oppure ritenere eccessivo persino il richiamo.
Quando ci si trova in questa situazione o ad esempio, quando lo straordinario non viene pagato più dell’orario di lavoro ordinario (come viene stabilito dalla legge) il lavoratore potrà procedere alla diffida e si potrà rivolgere ad un consulente del lavoro o un avvocato esperto sul tema per far valere i suoi diritti in giudizio e percepire ciò che gli aspetta di diritto.